Una testimonianza: la questione del 1972 (“patologia”?).
Il pensiero di Cristo al lavoro
Uno psicoanalista con Luigi Giussani
1. Premesse
a. Rischio
Penso di correre un buon rischio, ma rischio.
Devo a Giussani quel metterci del suo che mi ha sollecitato a metterci del mio. Ecco l’amore.
b. Morte di Woijtyla
É morto il Papa.
Il Papa ha un compito impossibile. Ciò ne fa un privilegiato, e lo impelle a essere sempre e comunque personale e nient’altro, qualsiasi cosa dica o faccia: può avere cento collaboratori, ma sarà personale. Ciò me lo rende amico in ogni caso, e infatti sono papista volentieri.
c. Morte di Luigi Giussani
E’ morto Luigi Giussani, cui sono legato da quasi cinquant’anni, al quale dedico queste pagine.
d. Virgilio o Freud
Mi autorizzo in veste di uno che attraversa Inferno e Purgatorio non con il gói Virgilio bensì con l’ebreo Freud; che in Paradiso – quello di un movimento non inibito e doloso come “quaggiù” – non si fa accompagnare da una odiosa Beatrice mammina e maestrina infantilizzante; e per il quale Cristo non sarebbe una docetista apparenza dipinta e distinta dal Verbo come nel finale del Paradiso dantesco. …
Pubblicato su Bed&Board – 5/10/2005