Inciampato casualmente in Marilyn Manson, non sono rimasto impressionato da nessuna provocazione, trasgressione, satanismo o look nel suo caso come in nessun altro:
non era la via per combinare qualcosa di interessante, ma penso che potesse fare meglio:
come ha sospettato lui stesso con lo slogan “Svenderemo la nostra ombra [quale?, ndr] a quelli che ci stanno dentro”:
svendergliela perché smettano di apprezzarla (si tratta dell’ombra dell’oggetto nella melanconia, diabolica senza diavolo, idiota).
Peccato che non abbia elaborato insieme ad essa il tema accennato nella dedica della sua Autobiografia:
“Dedico questo libro a Hugh e Barb Warner. Possa Dio perdonarli per avermi messo al mondo”.
Non mi riferisco all’exploit unitivo dei loro gameti, perché io apprezzo i figli-conigli
– per un po’ lo sono stato, ma poi anch’io sono stato intercettato come tutti –,
cioè messi al mondo senza presupposti, primo fra tutti l’assurdità di “donare la vita” (ma a chi?):
donde l’eccellente lapsus “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri genitori”.
La frase “desiderare un bambino” designa l’unico desiderio che non dovrei avere perché anticipa in mente mei un oggetto ideale che ostacolerà il bambino dal farsi da sé con il pensiero per mezzo materiale delle offerte che incontrerà.
É stato rimosso ciò che Freud scrive logicamente sull’ “essenza” di un tale desiderio.
lunedì 23 marzo 2015
Pubblicato su www.giacomocontri.it