Un saluto per cominciare questo nuovo anno che è l’ultimo: poi potremmo avere ancora alcuni altri ultimi, ma è l’ultimo; l’anno venturo, se ci saremo ancora, avremo un ulteriore ultimo: ultimo uno, ultimo due, ultimo tre etc.
Vi rammento quanto già detto, che il titolo di questo anno fa stretto seguito a quello dello scorso anno che era La prima Costituzione, quella a sede individuale, universale come tale, nessuna privatezza.
Il titolo di questo anno è stato detto in latino Quid amor? per fare eco, precisa eco, a un titolo che alla maggior parte di voi è meno familiare che è Quid ius? – quid il diritto –, e faccio notare anche che tradotto in italiano Quid amor? non si deve tradurre in ‘Cos’è l’amore?’.
Darlo già come sostantivo è un’imprudenza.
La domanda è piuttosto: Quid “amor”?
Qui è della parola ‘amore’ che si tratta: trattarlo come sostantivo è trattarlo già come cosa, magari sconosciuta, magari misteriosa, ma ‘cosa’.
Non è un caso che un romanzo ancora abbastanza recente sia stato intitolato Tesi sull’esistenza dell’amore, ottimo titolo che ricorda i vecchi titoli della mia giovinezza come Tesi sull’esistenza di Dio, nel qual caso io dico Quis “Deus”?, in questo caso “Quid amor?”, parola che è stata introdotta molto tempo fa.
Ho già detto a questo riguardo alcune cose che quanto meno mettono sul chi va là, per esempio, che il quinto canto dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca – i due sciagurati che sono come Giulietta e Romeo; ho letto da qualche parte che a suo tempo questo di Shakespeare era considerato un dramma comico, tutto da ridere –, noto come il canto del girone dei lussuriosi, non è il canto del girone dei lussuriosi, è il canto del girone degli amorosi.
Il peccato è nell’amore, non nel sesso; per questo dico che è sempre stato un errore formulare una morale sessuale, la morale o l’immorale è amorosa.
Entro più in vivo, dicendo con altre parole che il pudore – compreso l’eventuale arrossire, fenomeno vasomotorio psicosomatico, capillari che si dilatano – non dovrebbe riguardare i sessi, dovrebbe riguardare l’amore, e, infatti, Adamo con la sua vergogna per il suo sesso è ridicolo: è un piccolo nevrotico che ritiene che sia il suo sesso a procurargli qualche problema, ritiene, s’illude. [segue]
Pronunciato il 13 Ottobre 2018 con Altri
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore