Ho scritto ieri (Il costo dell’angoscia in PIL) che la povertà calcolata in % del PIL assomma a decine di miliardi di Euro.
Questo % sfugge completamente alla politica economica governativa, mentre sarebbe – ma continua a restare un condizionale – nelle mani di ogni individuo che si pensasse economicamente e giuridicamente cioè politicamente, e non più come “animale politico”:
suggerisco di pensare che l’idea di “animale politico” è debitrice dell’angoscia (da millenni), cioè è un fattore di povertà, anche nei filosofi più celebrati:
con l’eccezione di Freud.
Si osservi che è un’idea di sottomissione (in questo caso alla natura):
è un ansiolitico.
Neppure la religione, che è una diversa ma analoga idea di sottomissione, produce ricchezza:
anch’essa è un ansiolitico.
La parabola dei talenti (e delle mine) propone un modello di produzione di ricchezza, e anche di potere:
è ovvio che non è religione:
ma i predicatori non la predicano mai, e con la loro miseri-cordia mantengono la miseria, non sono misericordiosi.
San Povero non esiste, né San Cretino, né …
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