Gli scrupolosi sono proprio… senza scrupoli.
Ogni assassino di professione è scrupoloso nel suo esercizio, così come i torturatori professionisti.
Lo scrupolo è una patologia, proprio come i cerimoniali ossessivi e altri sintomi (non sto dicendo che la criminalità è un sintomo).
Eppure l’espressione “essere senza scrupoli” è diventata segno o sospetto di criminalità, o almeno di immoralità e inaffidabilità.
Il linguaggio è colonizzato da questi equivoci che corrompono il pensiero.
C’è tutta una famiglia di espressioni come questa:
“capace di tutto”, “dove andremo a finire?”, “certe cose non si pensano neppure” – proseguite voi la lunga lista -, tutte espressioni della censura o inimicizia contro il pensiero.
Sono espressioni della violenza di una Cultura che cancella scrupolosamente le tracce della propria censura.
Una persona sana e morale è senza scrupoli.
Non esistono santi scrupolosi.
Milano, 14 settembre 2007
Pubblicato su www.giacomocontri.it