Benvenuti. Traduco benvenuti con un augurio che è una frase che condensa al meglio quello che io ho da dire oggi; e la frase è “siate senza scrupoli”, diciamo l’essere e il divenire.
Tutta la nostra formazione morale ha qualificato il delinquente come persona senza scrupoli. Non è affatto così. Fa parte di quella serie di frasi, indicazioni, precetti morali, proverbi di pseudo-saggezza, del tipo «ogni bel gioco dura poco»: ma è esattamente il contrario perché è il bel gioco che ha da durare. O «scherza coi fanti e lascia stare i santi», etc.
Lo scrupolo è patologico, sempre e comunque, lo scrupolo nell’essere patologico è due cose come tutto il patologico: è debile, perché si inibisce qualcosa; ma soprattutto parte da una inibizione. E secondo è criminale: ci sarà un delitto che parte dallo scrupolo. Non c’è da fare una lezione e del resto la mia oggi non è una lezione: cerco di trovare un punto e intorno a questo fare girare un po’ di idee finché c’è tempo. Per cogliere il delitto e la debilità insieme dello scrupolo basta pensare a letture che tutti hanno fatto. I personaggi di Dostoevskij sono scrupolosi e sono criminali. Dunque l’invito, se già non lo si è, o a diventare senza scrupoli, ossia a guarire.
Il senza scrupoli di Raskòlnikov organizza l’omicidio della vecchiuccia — la traduzione in italiano è la parola vecchiuccia — scrupolosamente, così come è scrupoloso nel farsi scoprire, nel ritornare sui luoghi del delitto. Freud giustamente osservava nel suo testo su Dostoevkij che per fortuna Dostoevskij ha fatto solo lo scrittore, perché altrimenti sarebbe stato uno dei più grandi criminali della storia.
Lo scrupolo, fra i suoi nomi, è uno dei nomi dell’inibizione del pensiero. Ciò di cui voglio provare a parlare oggi è su cosa è la patologia del pensiero come pensiero: si tratta di prima della patologia del pensiero ossessivo, psicotico. …
Pronunciato il 2 luglio 1995
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore