Corso 1994-1995
A NON È NON A
“L’ERRORE”
Tavola rotonda
- L’avventore
L’avventore di bottega, negozio, ristorante. Potrei illustrarlo sia a partire da qualcosa che ha appena detto il professor Moretti, quando ha rievocato l’ipse dixit, sia parlando delle well formed formulas rievocate dal professor Rigotti.
L’ipse dixit è la formula dell’autorità, dell’auctoritas, che tutto un pensiero ha contrastato: a scuola ci hanno insegnato che «Basta con l’ipse dixit!». Se non che, sono passati decenni dall’attacco all’ipse dixit e siamo arrivati a trovare che l’offesa all’ipse dixit è diventata anzitutto l’attacco all’ipse dixit infantile, all’esautorazione del dire infantile. Il bambino dixit e, per esempio, si commenta: «Che simpatico bambino» e non lo si sta a sentire. Si esprime il verdetto che tanto non pensa o che sono cose da bambini. E il bambino si ammala.
L’attacco al principio di autorità è dunque patogeno. È l’attacco pregiudiziale a che il parlante sia linguisticamente competente alla formula ben formata, riservando a qualcun altro il verdetto di buona formulazione della frase. Il giudizio viene delegato a qualcuno che ha una professionalità intorno al giudizio di «bene o male formato» riguardante la formula, ossia riguardo al dixit.
La parola «avventore» a me sembra più che interessante: è una grande decisione definire il soggetto, che per noi è sempre come minimo il soggetto grammaticale, là dove può essere segnato un «io». Da tanto tempo abbiamo smesso di giocare con la distinzione fra soggetto dell’enunciato e soggetto dell’enunciazione: è uno dei modi con cui ci si deruba, con cui ci si è già derubati a livello dell’ipse dixit, e certamente dell’ego dixit. L’attacco all’ipse dixit infantile è un insulto, un’offesa, una menzogna che ha come effetto un errore: il bambino cessa di dire, fino all’afasia.
L’avventore potrebbe anche essere chiamato l’oste. C’è equivocità sulla parola oste; conosciamo l’espressione: «Fare i conti senza l’oste». Solo che la parola oste designa altrettanto bene sia chi versa il vino e serve in tavola, sia l’avventore, l’ospitato. Il nostro mondo fa i conti senza l’ospitato, ossia senza quell’ipse che dixit o che mangia. Non ci sono errori all’infuori del non fare i conti con l’oste-ospitato, l’ipse; tutti gli errori sono errori da esautorazione dell’ipse. Ciò è teoreticamente impegnativo, perché anche l’errore nella scienza è un errore che ricade sotto questa categoria generalissima di errore. …
Pronunciato il 6 maggio 1995
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
I testi relativi agli interventi di questo Corso sono stati raccolti nel volume A non è non A, Sic Edizioni