So che Alphonse de Lamartine ha distinto bello, sublime, patetico.
Il sublime non lo raccomando a nessuno, e l’ISIS ce ne sta dando una lezione mondiale non meno accademica che mediatica (chi l’avrebbe detto che fanno Filosofia?);
la parola “bello” infetta i discorsi pubblici come la parola “sogno”, e la repellente parola “deodorante” quelli pubblicitari (la differenza tra pubblico e pubblicitario è sempre più tenue, malgrado certe buone pubblicità che però non insegnano nulla al pubblico);
resta da cavarsela con la diagnosi differenziale tra patologico e patetico.
martedì 3 marzo 2015
Pubblicato su www.giacomocontri.it