Seminario 1998/1999
“IL PENSIERO CON FREUD: IL PENSIERO DI NATURA”
Quest’anno ai lavori di Il Lavoro Psicoanalitico parteciperanno più persone che non hanno ancora partecipato e diversi dei presenti interverranno anche se ancora non lo sanno, per motivi che ora dirò, in quanto sollecitati a fare un lavoro.
Comincio in questo modo, dicendo chi sono i miei amici o gli amici dei miei amici. E rispondo dicendo che sono coloro che hanno il pensiero di natura. Prova a contrario: coloro che non hanno lo stesso pensiero — esperienza probantissima e per ciascuno di noi, per tutti, fino dall’età più precoce, fin dalle amicizie da adolescenti, se non dell’infanzia, fin dalle dichiarazioni amorose più ardenti, allorché il primo condiviso non è il pensiero (ed è il solo pensiero di natura ad essere condivisibile) se gli amici o gli amanti non sono quelli del pensiero di natura, che hanno questo stesso pensiero, l’unico condivisibile, (sono spiacente di dirlo fra parentesi; se l’avessi pensato prima avrei fatto di questa tesi l’argomento di questa serata. Me ne accorgo adesso, trovandosi nello statuto di inciso: invece dovrebbe essere il più generale dei capitoli, e il più quotidiano), non c’è un altro pensiero che sia condivisibile — e dicevo: è probante l’esperienza di chiunque che quando non c’è condivisione di pensiero, che è questo e solo questo in quanto l’unico condivisibile, il risultato è crac: più o meno alla lunga il risultato è crac.
Dicevo anche nelle dichiarazioni amorose più ardenti, nelle amicizie apparentemente o dichiaratamente più fedeli, nei patti di sangue, che sembrano fatti di sangue.
La fides, nel senso del nome fides, nome del concetto “potersi fidare” — ammetto che io sogno una nuova feudalità, un nuovo regime della fides, e al momento come l’ho menzionata non è la virtù teologale: senza il pensiero di natura non c’è fides, non c’è affidabilità. Ho accennato prima che non sono il primo a dire una cosa del genere, perché decisamente alquanto più celebre di me c’è un personaggio che abbiamo menzionato, soprattutto dallo scorso anno in poi, con tutta la laicità di cui siamo effettivamente stati capaci: il primo che l’ha detto è stato Cristo quando diceva “Mio padre, mia madre, le mie sorelle, i miei fratelli sono quelli che fanno la volontà del Padre”; laicamente, che hanno il pensiero di natura. …
Pronunciato il 9 ottobre 1998
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore