Seminario 1996/1997
“VITA PSICHICA COME VITA GIURIDICA. CASISTICA”
Alcuni commenti prima dell’ordine del giorno: prima ho un lieto annuncio, una buona novella. Peraltro l’ho detto io: sposatevi a 14 anni. Ora, voi avete perso il treno così come l’ho perso io. C’entra con il crimine dell’adolescenza: l’adolescenza è un delitto. Questi sono appunti, telegrammi. Eppure era stato detto a voce alta: Dostoevskij non ha fatto altro che scrivere dell’adolescenza e sono tutti una banda di criminali. Ho appena visto ora, della serie “la fiera degli orrori”, la Barbie handicappata: hanno fatto la Barbie su sedia a rotelle, per i bambini che si portano in giro una Barbie handicappata. Ditemi se l’adolescenza non è un crimine.
È uscito il quasi primo numero di Child: essendo ancora un quasi primo numero lo potete raccogliere gratuitamente, ma non è un atto oblativo. È un manifesto, questo numero di Child. Non siamo un partito, ma altrimenti sarebbe il manifesto del partito. Siamo un amico, non un partito.
Pietro R. Cavalleri è assente perché è ancora in California e arriverà a metà mattinata domani. Mi fermo un istante su alcune domande ricevute la volta scorsa di Elena Teatini.
C’è una prima domanda: chiede se è corretto dire che in una cura la competenza accade come una sorpresa. Io rispondo di sì e aggiungo addirittura come sorpresa di inizio, come sorpresa per la possibilità di un nuovo inizio. Può essere che la coscienza ci metta sei mesi o sei anni per accorgersi della sorpresa, ma la sorpresa era iniziale.
Una distinzione: mentre la professionalità è ciò che nella cura è prevedibile. Sostituiamo o omologhiamo la parola prevedibile alla parola predicibile, cioè linguaggio scientifico, e allora nella cura non c’è niente di predicibile. Ma per la semplice e tecnica ragione che se la sorpresa, ossia la novità, ossia il nuovo inizio, ossia la guarigione, è iniziale non c’è niente da prevedere: è già cominciata. Non ci si mette a prevedere ciò che ha già avuto inizio. Quindi l’espressione “In principio” o “all’inizio”, per esempio così come comincia il Vangelo di Giovanni, è il caso dell’inizio di una cura. Dunque non c’è nulla di predicibile, ma per la semplice ragione che non si predice ciò che è già lì da vedere. …
Pronunciato il 23 maggio 1997
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore