Sullo s-venire, so che ci insisto sempre e in fondo è un dato d’osservazione: esiste lo svenire isterico, quando uno cade giù, ma tutto ciò che è patologia nel senso individuale, persino clinico della parola, noi lo ritroviamo nella cultura, nei libri, nei film, nei discorsi in televisione. C’è uno s-venire, per esempio, in un libro da cui non cavo niente. È un caso di s-venire: quello lì che ha scritto il libro non è mai venuto e io non ne cavo nulla. Quella è isteria in forma di un libro di duecentoquaranta pagine. È un caso di isteria, proprio come la persona che non viene all’appuntamento con me o che se ci viene, non ci viene perché s-viene.
Il vero progresso analitico – ma quasi dovrei censurarmi –, il vero progresso sta nel cogliere tutto ciò che in un primo tempo abbiamo riconosciuto nelle patologie individuali, anche nei fatti della cultura, nei film, nella televisione, nei libri, persino nella musica.
È la stessa forma, perché si tratta sempre di forme: è la stessa forma che si ritrova nel libro di Oriana Fallaci. Chissà perché, ma da tempo, dopo Lettera ad un bambino mai nato, io ce l’ho con la Fallaci: come si fa a scrivere una lettera ad un bambino mai nato?! Anzi, siccome non è mai nato, non ho bisogno neanche di s-venire io; siccome non è mai nato, ho incaricato il mai-nato di s-venire lui. Pensate l’operazione, è persino cosciente secondo me; non tiratemi fuori l’inconscio a questo riguardo.
Maria Delia Contri
La forma dello s-venire non è necessariamente il cascare per terra, può essere magari: “Vengo all’appuntamento, però poi ti dico che sei un inetto, sei un incapace”, faccio fallire te in questo caso, ma faccio fallire anche me perché me ne vado via.
Giacomo B. Contri
Si tratterà di scoprire – in passato e fino all’ultimo anno ho continuato a dirlo – che tutte le patologie sono forme diverse dello s-venire, quindi questo significa avere raggiunto un concetto unico di patologia che è precisamente correlato con l’argomento di oggi: o la terra è la terra dell’appuntamento da cui ricavo profitto – altrimenti addirittura il mio conto in banca non c’è –, o la terra è la terra dello svenire, nelle più diverse forme: nevrosi, psicosi, perversione. Poi le nevrosi con le loro distinzioni, le psicosi con le loro distinzioni, poi le perversioni con le loro distinzioni, che non sono anzitutto perversioni sessuali e così via. …
Pronunciato il 17 gennaio 2015
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore