Corso 2001/2002
UN’IDEA SEMPLICE. LA PIETRA SCARTATA. IL PENSIERO
Il terrorismo dell’angoscia che si pietrifica
ossia quando principio di piacere versus amore
Sul tavolo dei libri troverete anche due inviti, o locandine, di due occasioni di cui siamo protagonisti o almeno partecipiamo largamente: una, all’Università di Bologna, con sede a Forlì, per una serie di incontri in Università, con invito universitario, con il tema Il bambino economico. L’altro riguarda una serie di incontri promossi ad Ancona dal tema La Città dei malati e l’altra Città.
Inizierei da un commento semplice. Si può dire subito che è grossa! È proprio grossa che Dante sia questo, che la Divina Commedia sia questo, come commento a caldo.
Raffaella Colombo mi faceva proprio adesso un’osservazione vera, che riassume così ciò che abbiamo ascoltato: che Dante perde tutto, anche la parola, oltre a tutto il resto, nonché la pretesa ortodossia, ad eccezione di una cosa; ad eccezione della concupiscenza. Proprio quella concupiscenza contro la quale vorrebbe agire, scrivere, parlare è la sola che rimane. La concupiscenza non essendo tolta, ma persino rivolta a Dio, il quale — già dicevo una volta — risponde: «Giù le mani!», proprio come le ragazze che dicono a uno «Giù le mani!».
Mi è capitato di fare osservare che era senz’altro corretta la frase di Cristo quando dice «Chi guarda una donna con concupiscenza ha già peccato in cuore suo». Ma la concupiscenza non è affatto un veicolo del desiderio. L’atto è impuro ovvero concupiscenza, per il solo fatto che non ci prende, non fa rapporto.
Ma bisogna sempre guardare al vantaggio secondario. Io trovo che il vantaggio secondario di tutto ciò che viene qui semplicemente mostrato di Dante, con una delle mie formule, possiamo vedere in Dante così semplicemente letto a occhi freschi, ossia senza presupposti, essendo esso un’opera che fissa anche per noi, per tutti i tempi dal trecento in poi, il canone generale della psicopatologia, in tanti se non in tutti i suoi articoli, a partire dalle sue due premesse più generali, l’amore presupposto e l’essere presupposto, beh, il vantaggio secondario si può vederlo in questo: abbiamo un prontuario per la confessione. …
Pronunciato il 23 febbraio 2002
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore