5° – PER CONCLUDERE. CENNO ALL’AMORE IN JACQUES LACAN

2004/2005
LA LOGICA E L’AMORE

 

 

Giaculatorie, in francese jacoulation. Non dico nulla per la mia ammirazione per i tre interventi sentiti.

La prima giaculatoria: tutto quello che vediamo alle nostre spalle e molto altro che abbiamo sentito, con metodo spiccio giornalistico, ma denso non frivolo, non censorio, non parziale, non grossolano, suggerisco di dare il titolo giornalistico a tutto quello che vediamo qui proiettato: robaccia plurimillenaria. É robaccia, che troveremo nella perversione.

Seconda osservazione: i doni. Non accettate i doni, ma non come dicono tante mamme, anche tanti papà, non accettare doni dagli sconosciuti. Non si vede perché se c’è un bravo sconosciuto che mi fa un bel dono, non dovrei prenderlo. É che non bisogna accettare i doni perché bisogna accettare solo investimenti e frutti. Il dono è sempre sospetto di avere dietro i dànai, i greci, cioè il cavallo di Troia.

Terza osservazione: ritengo che permanga un solo scandalo in ogni sintomo in quanto implica il nostro organismo: gran parte dei sintomi isterici – anestesia, parestesia, iperestesia, e tutto ciò che possiamo chiamare psicosomatica in cui il nostro organismo è implicato. Noi siamo perfettamente logici, pato-logici, perché in quei casi elementi del nostro organismo (più sul versante anatomico o più sul versante funzionale) in tutto ciò i nostri organi sono trattati né più né meno come delle lettere alfabetiche in formule logiche. Lettere alfabetiche latine, greche, maiuscole, minuscole, virgole, punti, parentesi. Le nostre componenti hanno cessato di essere ciò che nella cognizione medico comune sono, per aver assunto la funzione di articoli di formula.

Ciò è quello che intendeva Lacan quando diceva che tutto diventa significante e cioè sparisce tutto, non c’è più niente.

Quarta osservazione: suggerisco di usare la parla logica come un composto, proprio come si dice H2SO4 per l’acido solforico. La parola logica ha un designato di tre parole: amore, pensiero, lavoro; la parola amore figurando come un nome possibile per il pensiero e per il lavoro. La parola lavoro come un nome possibile per l’amore e il pensiero. La parola pensiero come un nome possibile per l’amore e il lavoro. La cosa più difficile per chi fa l’analisi ed è proprio lì, a portata di mano: il facile è diventato difficile. Un’analisi è una scuola di logica. Vedi quanto ho detto riguardo al sintomo o se vi piace la cadenziale il significante che vuol soltanto dire che c’è il più perfetto sganciamento di un elemento da tutto ciò che è nella realtà biologica.  …

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Pronunciato il 19 febbraio 2005
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016