6° – “LA BANDA DEI LADRONI” – INTRODUZIONE

Corso 2009/2010
L’ALBERO E I FRUTTI. LA RETTITUDINE ECONOMICA

 

 

Una parte di lavoro che trova tempo in questo momento, io l‟ho già fatto nel sito della Società Amici del pensiero. Faccio sempre così.

Recentemente ho anche parlato della banda di briganti applicata ai bambini e questa è la pedofilia. Ho detto che la pedofilia è davvero pedo-filia, amore per i bambini che nasce da una certa teoria dell‟amore, è la teoria dell‟amore a esser pedofila, è l‟amore per il bambino come pedagogico che finisce in pedofilia ecc. ecc., la storia dei preti. È la teoria dell‟amore presupposto che farà pedofili e, con sfortuna delle donne, andando a finire nella madre con la M maiuscola – se volete capire qualcosa della pedofilia, come ho scritto, “cherchez la mere”, come nei libri gialli si fa “cherchez la femme”. La pedofilia è le mani sul bambino, la sostanza e non la forma, il concreto e non l‟astratto. Questa è la pedofilia, che poi finirà anche in quella lì, isolata in certi comportamenti.

Parlo con contiguità, parlo man mano che le idee mi vengono alla mente. C‟è quella condotta perversa che è detta esibizionismo che è molto vicina alla pedofilia. Gli anni non passano invano. Avevano le idee ben più chiare i fumettisti; in questo caso penso a una strip di Linus di tanti anni fa in cui c‟era sempre l‟esibizionista di turno, tipico personaggio in trench lunghissimo, fino ai piedi, che va al parco, dove ci sono i bambini, naturalmente, e improvvisamente apre il trench e si vede quel che si vede. In una di queste l‟esibizionista si vede una bambina davanti e fa lo stesso gesto. La bambina cosa fa? Mica scappa, mica va a cercare la mamma, lei stessa si apre, fa vedere tutto davanti e lui scappa terrorizzato. Avevano le idee più chiare! Queste battute dicevano che noi siamo in una involuzione riguardo a queste cose. Non dico che fosse una grande soluzione, ma riuscire a mettere nel motto o disegno di spirito una cosa del genere mostrava un intelletto un pochino più capace di quello che sono capaci i nostri intelletti di oggi.

Approfitto di un cenno che mi è venuto poco fa, poi incomincio.

A proposito di sostanza contro forma, concreto contro astratto, a tutti quelli che vi parlano del concreto e della sostanza, dovreste far tutti come la bambina della strip: andare davanti e fare così; anzi, adesso non fatelo proprio ma insomma…

A proposito dell‟astratto: guardate che il massimo dell‟errore riguarda l‟astratto, perché ci sono due astratti che si distinguono secondo le due istituzioni del pensiero, quella del pensiero e quella della teoria. Chiamiamo il secondo astrattezza, ma comunque sono le teorie presupposte ecc. ecc. – non mi va di essere sempre lì a rifilare tutto, filare e rifilare, cucire e ricucire di nuovo – ma c‟è anche un astrarre, perfetto astrarre, parlo di quello della inferenza, che noi facciamo decine se non centinaia di volte nel corso della giornata. …

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Pronunciato il 13 marzo 2010
Trascrizione a cura di Sara Giammattei.
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore


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Data di pubblicazione: 05/06/2016