Ha ragione Raffaella a dire che Orwell facendo sì che quel regime perseguiti i due amanti, ha messo il dito sul punto giusto ma, attenzione, specialmente oggi che siamo in una cultura in cui non importa a nessuno quante ammucchiate facciamo, quante storie, etc., chi si mette a scindere coppie? No.
Ha ragione Orwell solo in questo senso: in quanto un caso come quello del romanzo è un caso in cui i due amanti denotano quanto dicevo prima, cioè l’unione amore-sessi, cosa che vistosamente non si trova quasi da nessuna parte. L’unione amore-sessi si presenta come un’idea eversiva.
A questo punto io dico: fatevi un nuovo pensiero. Eversivo.
Tutte le potenze totalitarie, le potenze del male si scatenano contro la soddisfazione in quanto quella del nesso amore-sesso. Ma perché mai? Perché mai il nostro mondo dovrebbe prendersela con un’idea che se andasse almeno un po’ farebbe stare meglio tutti? Starebbero meglio anche i cattivi persecutori. Perché mai dovrebbe esserci un’avversione alla soddisfazione? Che poi è la questione del disagio nella civiltà: perché diavolo combattere per la rinuncia pulsionale, cioè per la caduta della legge di moto, per l’insoddisfazione? Perché mai dato che andrebbero tutti a stare meglio?
Ecco, questo è nelle domande che pone sempre Mariella; il quesito è quello perché l’Edipo stesso riguarda la civiltà, cioè quell’idea che prima rappresentavo come una nota sospesa in aria, e perché mai combatterla? Anziché, come si dice in milanese, inscì veghen, avercene al lavoro a livello di civiltà, invece che contro la soddisfazione. A questo ancora non ci siamo, senza che sia io a reintrodurre il diavolo. […]
Pubblicato su societaamicidelpensiero.it
Pronunciato il 14 maggio 2016 con Altri
Trascrizione a cura di Sara Giammattei
Revisione di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore