Corso 2007/2008
AMORE IMPUTABILITÀ TECNICA
Affastello appena un paio di osservazioni, non mi occupo di articolazioni; peraltro con l’esigenza di fare alla svelta perché alcuni di noi hanno un incontro tra poco.
Vado a pezzetti, oltretutto, nessuna articolazione.
Vorrei dirvi, isteria vuol dire che la piramide non funziona. La frase sembra sibillina, ma non lo è poi così tanto.
Pensate, per esempio, all’idea di piramide sociale, di perfezione sociale, anche logica di pensiero come piramide. Immaginate una piramide, un tetraedro, vuol dire che ha quattro facce; una poggia e poi le altre tre convergono al vertice. Dopo togliete uno dei lati – mettete che la vostra piramide abbia solo i lati senza le facce – la piramide non funziona, allora, diciamo che la corrente non circola; c’è un salto, una discontinuità tra due punti, quindi la piramide non funziona.
L’ideale di perfezione resta – ahinoi, con tutte le peggiori conseguenze per tutti – piramidale, un vertice, magari un vertice rovesciato come la radice – l’albero e i rami, modello dell’albero computer -. La piramide o la perfezione, come a partire da un vertice, non funziona.
Un ideale di perfezione così è proprio di tutte le religioni: se anche tutti i capi, i vertici, fossero cattivi, ce ne è almeno uno buono e almeno uno – quello -, funziona e un simile idiota abbiamo il fegato di chiamarlo Dio. Almeno in quel caso funziona. Quando “C’era lui, caro Lei” applicato a Dio – sapete da dove viene il detto, da Mussolini – almeno uno è il capo buono, la piramide non funziona: Se Dio – che scrivo sempre tra virgolette – avesse la cattiva idea di portarsi in cielo un’isterica, per il suo regno sarebbe finita; è l’unica questione teologica che esista. L’ho già scritto, invece niente! Si va avanti col modello della piramide.
Adesso faccio un salto da un’altra parte con solo la preoccupazione di fare molto in fretta.
Perché due uomini – raccolgo da Gabriella Pediconi – non possono sposarsi? Domanda che potrei ricevere io, oggi potrei rispondere. …
Pronunciato il 10 maggio 2008
Trascrizione a cura di Sara Giammattei.
Revisione a cura di Glauco Maria Genga
Testo non rivisto dall’Autore