Corso 2002/2003
ENCICLOPEDIA DEL PENSIERO DI NATURA
Il lavoro che faccio nella vita è il lavoro che faccio nella vita: il mio mestiere è praticare il pensiero di natura e di praticarlo anche come caso particolare anche come psicoanalista, il che mi consente persino di vivere e neanche tanto male.
Ma però nella vita a una persona può anche capitare di fare un altro mestiere. Non è vero che si può sempre scegliere: si nasce in una certa condizione, in una certa famiglia. Potrebbe essermi capitato di tutto, come capita a tutti al mondo.
Ascoltando Gabriella mi è venuto in mente che potrebbe essermi capitato di fare un mestieraccio, un mestiere riprovevole: il bandito. Non è facile venirne fuori: non ditemi che uno che fa il mafioso, bandito notorio, può venirne via. Gli tagliano la gola. Non si può venire via facilmente da certi precedenti, se anche non si fosse più d’accordo con il fatto esercitato. È un caso che è piuttosto notorio, anche se i preti in Chiesa non lo spiegano mai. Nel Vangelo c’è un esempio molto chiaro di una specie di bandito, che è il pubblicano. Il pubblicano era un bandito specialmente per i correligionari, perché era un ebreo che lavorava per i romani, quindi era un collaborazionista. Ma non poteva venire via, perché ormai la cattiva fama con i suoi se l’era fatta. Quindi, se fosse venuto via i suoi gli avrebbero tagliato la gola lo stesso e i romani l’avrebbero crocifisso. Quindi poteva solo continuare così. Per questo è un personaggio interessante, il pubblicano, perché va a confessare, ossia a riconoscere, che cambierebbe volentieri, ma tant’è non può cambiare e appena uscito dal tempio ricomincia a fare il pubblicano.
Tutta questa premessa fin troppo estesa per dire che m’è venuta la bizzarra fantasia che non è bizzarra appunto in relazione alla citazione di Winnicott. Mi sono detto che in fin dei conti bandito o pubblicano avrebbe potuto capitarmi di fare il mestiere di gestore di un bordello.
Per quale ragione mi è venuta questa fantasia? In genere non mi dedico a queste cose. Mi è venuta in mente per ragioni logiche perché ascoltando la frase che l’essere viene prima del sesso, mi sono detto: se io fossi un tenutario di bordello questa frase io la metterei come insegna del mio bordello. …
Pronunciato l’ 8 marzo 2003
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore