Corso 1995/1996
“UNIVERSITÀ”. RI-CAPITOLARE
Domanda
Ritorno sulla risposta che Giacomo B. Contri ha dato a Raffaella Colombo con questa domanda: qual è allora la reale, corretta definizione di atti impuri?
Giacomo B. Contri
Quelli su cui i più vecchi di noi sono stati perseguitati a partire dai 3 anni. È facile osservare che quando la predicazione morale insiste tanto sugli atti impuri, è proprio rilevabile, descrivibile, che il prete o chi per esso non si rendeva conto che a forza di insistere sugli atti impuri dava dei suggerimenti. Oggi non si dice più atti impuri. In passato molti bambini erano disinformati sulle possibilità: allorché il prete insisteva sugli atti impuri, il bambino riceveva delle informazioni e poi si dedicava alla nobile attività. Quindi, vi era un’informazione.
È nell’entrare in un ordine metodico che allora fa assumere in proprio l’idea di atto impuro.
Ricordiamo che insieme all’atto impuro c’era il pensiero impuro, secondo un corretto ordine sistematico.
Sorvoliamo ora su quella mutazione genetica dello spirito che è consistita nel riferire l’atto impuro al solo 6° comandamento e per di più un modo di riferirlo al solo 6° comandamento che impedisce di riconoscere gli atti impuri nei discorsetti pseudo-verginali dei ragazzi. Prima vi ho parlato di atti impuri: a partire dall’atto impuro verbale, che è tanto di pensiero, quanto atto, dell’azione, è atto impuro la frase: «Vergine a 20 anni: è una scelta che vuol dire libertà»; questo è un atto impuro. Semplicemente allora neanche gli veniva in mente che quello descritto sul giornale fosse un atto impuro, perché lo stesso ordine di pensiero da cui usciva l’idea di atti impuri non gli veniva di assegnare, riconoscerne l’atto impuro al VII comandamento: “non dire falsa testimonianza”.
Si provi a rifare tutta l’idea di atti e pensieri impuri guardando dal lato della testimonianza vero-falso, senza essere obbligati ad assegnarla a un unico comandamento. Ossia, significa alla configurazione delle diverse fattispecie della pratica. I dieci comandamenti è solo l’elencazione di fattispecie, neanche sistematica. …
Pronunciato l’ 11 maggio 1996
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore I testi relativi agli interventi di questo Corso sono stati raccolti nel volume «Università». Ri-capitolare, Sic Edizioni