4° – PENSIERO COME AMORE. L’INEFFABILITÀ

Corso 1994-1995
A NON È NON A

 

 

Il lavoro che è il pensare ha un rapporto stretto con l’amore. Ma ho detto apposta un errore: l’idea di rapporto stretto è ancora l’idea di due cose, magari già molto affini, che devono essere allacciate. Questo errore va corretto e ciò fa parte delle correzioni che appartengono al concetto di guarigione: «pensiero» è uno dei sinonimi della parola «amore».

Commento dell’espressione di uso corrente «fare un lavoro con amore»: non si tratta di un lavoro da fare con amore, è un lavoro da fare come amore. In tutto ciò che chiamiamo psicopatologia non c’è il pensiero come amore ossia il pensiero come lavoro. C’è opposizione al pensiero come lavoro.

Alla psicopatologia c’è passaggio, nel senso più corrente della parola: c’è un momento temporale che Freud qualificava come una scelta; questo passaggio è altamente specifico. È il passaggio a una astrazione, all’assunzione e alla progressiva elaborazione e complessificazione di una teoria pratica altamente astratta. Si potrebbe dire: ma c’è pensiero anche lì. E in effetti c’è pensiero anche lì, ma non arriva a confessarsi. Se ci fosse confessione, verrebbe confessata questa astrazione nata fuori dal Soggetto, proveniente da un Altro e investente l’universo e sé (nel passaggio alla quale consiste il passaggio alla patologia). Nel passaggio alla teoria patologica il soggetto va a iscriversi a una associazione. Questa teoria è la costituzione di una associazione con almeno un Altro.

Download


Pronunciato il 17 dicembre 1994
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
I testi relativi agli interventi di questo Corso sono stati raccolti nel volume A non è non A, Sic Edizioni


Download

FileDimensione del file
pdf 941217SC_GBC3403 KB

Copyright © 2025 Raffaella Colombo - C.F. CLMRFL55B43Z133J
Copyright - Contatti - Tutela della Privacy - Cookie Policy


Credits


Data di pubblicazione: 05/06/2016