Corso 1992/1993
“PSICOPATOLOGIA”
Una psicologia amica: anche della scienza, oltre che degli uomini. Dei quali non è sostenibile che la scienza sia immediatamente amica. Ciò dipende da una mediazione: quella di una psicologia amica, degli uni come dell’altra. Ecco l’idea di questa Prolusione.
I . Anticipazioni
Imputazione, giudizio, soggetto
Anche gli schizofrenici vanno all’inferno. Questa, aforisticamente espressa, era una conclusione di alcuni anni fa. Essa significa scoperta dell’imputabilità nelle malattie psichiche, anche le più gravi (tale è considerata la schizofrenia: ma sul giudizio “gravità” bisognerà tornare: esso non è omologo a quello medico). Più completamente dovremmo parlare di scoperta di una imputabilità perduta, e ricostituibile. Scoperta decisiva. Di che? Della curabilità della malattia psichica, cioè dell’assumibilità da parte del malato del fine della propria guarigione: dunque ricostituibilità dell’imputabilità all’inizio, non alla fine, di una cura. Della guarigione come beneficio, o appagamento. Nella malattia psichica, la guarigione segue il principio di imputabilità, non di causalità (e senza dire sciocchezze sulla casualità). È il principio di appagamento, o di beneficio, o “di piacere”, che è smarrito, se non perduto, nella malattia psichica. Il principio di piacere è un caso del principio di imputabilità. Ecco perché tra domanda di cura, quando esiste, e desiderio di guarigione, non c’è coincidenza all’inizio di una cura. Parlare di imputabilità è dire che una cura è la riapertura del dossier di un cattivo processo: è un processo d’appello. Ecco perché parliamo in generale di psicopatologia come giurisprudenza: una giurisprudenza inclusiva della sua pratica. Per questo non si può ancora riconoscere che una psicopatologia come scienza esiste, finché essa è incapace di comprendere in sé la cura.
C’è una condizione perché si possa, oltre che debba, parlare di imputabilità, una condizione che dovrebbe far arrossire l’ignoranza di cui la nostra cultura è malata, e che essa propaga: quella di sapere che il concetto di imputabilità non è solo né anzitutto un concetto penale, ma anche, e anzitutto, un concetto premiale (nell’ordine, sono imputabili: merito, peccato, reato). Ecco perché l’imputabilità è essenziale al principio di piacere. Analoghe considerazioni per il giudizio: è semplicemente vergognoso che la nostra ragione sia stata addestrata alla sragione del pensarlo identico al giudizio penale, o al sopruso pedagogico. Svilupperemo questa idea: il nesso soddisfazione-corpo è il primo nesso di imputazione, come tale da esplorare secondo leggi che non sono quelle delle scienze della natura, dunque, neppure di una “psicologia scientifica”. …
Pronunciato il 21 novembre 1992
Trascrizione a cura di Gilda Di Mitri
Testo non rivisto dall’Autore